La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che “obbliga” l’organismo al consumo energetico di corpi chetonici.
I corpi chetonici sono derivati dei lipidi (derivano quasi esclusivamente dal loro metabolismo epatico) e sono tre: acetone, acido acetoacetico e acido beta-idrossibutirrico.
Queste molecole sono prodotte dal fegato con la finalità di apportare energia al nostro cervello e alle cellule periferiche, sostituendosi al glucosio: diventano un carburante alternativo.
La prima condizione chetogenica per eccellenza è il digiuno, alternativamente si ottiene questo risultato con diete fortemente ipocaloriche o particolarmente ricche di grassi (e di conseguenza ipoglucidiche).
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Per cosa è utilizzata?
La dieta chetogenica è nata negli anni ’20 come strumento terapeutico per il trattamento dell’epilessia infantile farmaco resistente.
Ad oggi trova applicazione nel trattamento dell’obesità, di malattie metaboliche, di malattie neurologiche (epilessia, autismo, emicrania, narcolessia, Parkinson).
Come viene impostata?
Ci sono diverse varianti di dieta chetogenica, ma soltanto due punti fondamentali sulla quale viene basata:
- Un basso apporto di carboidrati (<50g)
- Un apporto adeguato di proteine (dieta normoproteica), in quanto l’eccesso di proteine verrebbero confluite nella gluconeogenesi, con produzione di glucosio e conseguente uscita dalla condizione di chetosi.
I lipidi sono il macronutriente che varia a seconda dei casi.
Cosa mangiare nella dieta chetogenica?
Grassi
- Burro da animali allevati al pascolo (grass-fed)
- Ghee – simile al burro chiarificato. Il ghee viene prodotto riscaldando il burro per rimuovere le sostanze solide del latte e l’acqua, ma viene sobbollito più a lungo del normale burro chiarificato. È ricco di nutrienti utili come vitamine A, E, e K, che aiutano la vista e la pelle. Inoltre, è senza lattosio e senza caseina, per cui è utile in caso di allergie al latte o intolleranze al lattosio.
- Olio di cocco: è un’ottima fonte di importanti acidi grassi a catena media, tra cui:
- Acido laurico, che durante la sua digestione si trasforma in monolaurina, uno dei più potenti antimicrobici del corpo ottenibili con la dieta, con la capacità di combattere la maggior parte delle infezioni virali come influenza e raffreddore, herpes labiale e genitale, e anche infezioni da lieviti. È inoltre in grado di ridurre l’infiammazione, migliorare la funzione
- Acido caprico: ha effetti benefici sul cervello e contribuisce all’effetto anti convulsivante della dieta chetogenica
- Acido caprinico: ha effetto anti fungino, il che consente a vescica, intestino e uretra di funzionare correttamente
L’olio di cocco è anche in grado di ridurre l’infiammazione, migliorare la funzionalità tiroidea, aumentare il metabolismo, e aumentare i livelli di colesterolo “buono” (HDL). La causa principale delle malattie cardiache non è il colesterolo, è l’infiammazione.
Grassi monoinsaturi
- Avocado: è un frutto pieno di MUFA (acidi grassi monoinsaturi) tra cui l’acido oleico, che migliorano la memoria e l’attività cerebrale; promuovono inoltre l’assorbimento di carotenoidi, composti anti-infiammatori che forniscono ad alcuni frutti o verdure il loro colore rosso, giallo o arancione. Sono anche una buona fonte di vitamine liposolubili, come A, E, e K, e vitamine idrosolubili B e C. Contengono inoltre minerali in traccia vitali, come magnesio, potassio, ferro, rame; e un sacco di fibre.
- Olio EVO: associato con calo di infiammazione, calo del rischio cardiovascolare, calo dei livelli di depressione.
Proteine
- Carne da animali allevati al pascolo: sono le migliori fonti proteiche, ricche di vitamine A ed E, potenti antiossidanti
- Pesce selvatico
- Pollame bio: tacchino, pollo, quaglia, fagiano, gallina, oca e anatra sono tutte ottime fonti proteiche oltre ad avere una vasta gamma di altri nutrienti. Il pollo, ad esempio, è un’ottima fonte di vitamine B, come niacina e B6, che riducono il rischio di malattie cardiovascolari, sono utili se associate a terapia per diabete, migliorano la salute cerebrale, e riducono i livelli di colesterolo LDL. Preferire i tagli più grassi: ad esempio, le cosce di pollo sono preferibili al petto
- Brodo di ossa: contiene minerali come calcio, magnesio, fosforo e zolfo in forma facilmente assorbibile. È ottimo per le giunture poiché contiene condroitina e glucosamina, due sostanze che sembra riducano l’infiammazione e che aiutino in caso di artriti e dolori alle giunture. È anche salutare per l’intestino: promuove la crescita di ceppi batterici utili, combatte le sensibilità a grano e latticini, e riduce l’infiammazione nel tratto digestivo. Inoltre, dato che contiene anche collagene, mantiene la pelle giovane. Infine, il brodo di ossa è un buon modo per ottenere più glutatione, una sostanza che ricopre un ruolo importante come antiossidante.
Verdure a foglia verde
Spinaci, cavolo, romanella, bietola, rucola, dente di leone, crescione, mostarda, finocchio, cavolo verde, broccoli, germogli. Ognuna di queste verdure contiene importanti vitamine e minerali che possono tenerti in salute. Il finocchio, ad esempio, è ricco di calcio, magnesio, fosforo e vitamina K, quindi è ottimo per la salute delle ossa. Il cavolo verde è una tra le migliori fonti di vitamina C e glutatione, che aiutano a ripulire il fegato e a detossificare i grassi, oltre a migliorare la funzionalità del sistema immunitario, combattere il cancro, e proteggere l’organismo dalle tossine ambientali.
Verdure crocifere
Sedano, cetriolo, zucchine, erba cipollina, porri. Queste verdure sono perfette come cibo cheto perché hanno pochissimi carboidrati e sono ricchi di nutrienti.
Cibi fermentati
- Crauti o cavoli fermentati: contengono fino a 20 volte la quantità di vitamina C del cavolo fresco, e contengono livelli molto più elevati di lattobacilli.
- Miso
- Natto
- Kimchi
- Kvass
Molto importante è non confondere la chetosi fisiologica, in un soggetto sano, con la chetoacidosi diabetica, una condizione estremamente grave che può svilupparsi in soggetti affetti da diabete di tipo I. In questa condizione la concentrazione di corpi chetonici nel sangue raggiunge o supera il valore di 25 mml/l, come conseguenza di una mancata regolazione nella loro sintesi da parte dell’insulina. Il loro progressivo accumulo in circolo e scarsa utilizzazione a livello dei tessuti, provoca un calo del pH del sangue che può scendere a valori inferiori a 7.30, con conseguenze talvolta fatali senza un intervento tempestivo.
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