Per parlare di ricomposizione corporea si deve partire dal concetto di cosa sia la composizione corporea e cioè la quantità di massa grassa e massa magra (muscoli, ossa, liquidi intra ed extracellulari) contenuti nel corpo.
La ricomposizione corporea è un approccio che si prefissa l’obiettivo di migliorare il rapporto tra grasso corporeo e massa muscolare e si distingue dal semplice dimagrimento.
Dimagrire non significa perdere peso, ma perdere una quantità di massa grassa superiore a quella di massa magra.
La ricomposizione è un aumento relativo del tessuto muscolare tramite una riduzione in termini assoluti del tessuto adiposo: perdere grasso è importante ma la chiave di questo approccio è mantenere o guadagnare contemporaneamente massa muscolare.
Altro punto fondamentale è la perdita di peso senza andare incontro al fenomeno dell’adattamento metabolico (il corpo che si abitua al basso introito alimentare) che porta inevitabilmente ad un abbassamento del metabolismo.
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Strategie di ricomposizione corporea
Calorie cygling
O ciclizzazione calorica, varia la quota di calorie tra i giorni della settimana; questo permette di passare da periodi a basso contenuto calorico a periodi a più altro contenuto calorico.
Carb Cycling
O ciclizzazione dei carboidrati, varia la quota di carboidrati su base giornaliera, settimanale o mensile. Ci sono diverse varianti che si possono impostare, ad esempio carb cycling con 5 giorni a carboidrati bassi e 2 giorni a carboidrati alti, carb cycling che seguono le giornate di allenamento e non allenamento secondo uno schema on/off e così via.
Il concetto contrario di adattamento metabolico è quello di flessibilità metabolica, cioè la capacità dell’organismo di passare da un metabolismo glucidico ad uno lipidico a seconda di vari fattori come:
- Biodisponibilità dei nutrienti (grassio carboidrati) nell’organismo
- Stato dell’organismo stesso (a riposo o in attività)
Un soggetto che ha raggiunto la condizione di flessibilità metabolica ha il vantaggio di saper sfruttare il giusto substrato energetico nel giusto momento, potendo fronteggiare al meglio eventuali “sgarri” alimentari che non avranno in questo modo particolari effetti.
L’approccio nutrizionale da solo non basta ma deve essere in sinergia con un piano d’allenamento che preveda anche i giusti tempi di recupero